Adeguamento reti fognarie e tutela del reticolo idrografico


Incarico espletato nel 2010 per conto di HERA S.p.A., allo scopo di valutare le necessarie opere idrauliche e funzionali propedeutiche al riassetto delle reti di smaltimento delle acque meteoriche in rapporto alla funzione irrigua delle aree agricole servite dal Canale Diamante, nell’area a sud della città di Modena.


L’alta pianura modenese, nella quale si inserisce il Canale Diamante, è solcata da un reticolo idrografico estremamente fitto e complicato e storicamente solo zone molto limitate sono, o sono state, in condizioni di sofferenza idraulica, dovuta non a condizioni di ristagno o di scolo inadeguato ma, spesso, alla straordinaria ricchezza di fontanili e risorgive spontanee che originavano dal sottosuolo in prossimità di Modena, attraversandola poi in canali di acque chiare.

Le testimonianze storico-cartografiche e i numerosi toponimi urbani ed extra-urbani, ancora oggi, sottolineano la stretta convivenza del territorio con l’acqua.
Il reticolo idrografico “naturale” dell’alta pianura è ulteriormente complicato dai canali artificiali di acque torbide, che incrociano i primi portando verso la Città acque dei fiumi Secchia e Panaro.
Proprio tale convivenza tra il reticolo naturale e quello artificiale ha reso possibile l’espletamento della funzione irrigua anche da parte di corsi d’acqua artificiali, fra i quali il Canale Diamante, avente lunghezza complessiva 22,16 km -  portata media 1 mc/s – portata massima 1,5 mc/s, secondo i dati storici forniti dal Comune di Modena.

Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare il grado di compatibilità delle opere necessarie al riassetto idraulico del Canale Diamante nel tratto da Spilamberto a Modena, in relazione alle funzioni promiscue di scolo ed irrigazione assolte attualmente dal corso d’acqua.
In tale ottica l’indagine si è svolta nelle seguenti fasi:
1.    Individuazione di comparti funzionali omogenei (TRONCHI);
2.    Analisi della funzionalità irrigua e di scolo del Canale Diamante nel tratto interessato;
3.    Individuazione, per ogni comparto funzionale, dei micro bacini di scolo e di irrigazione del canale Diamante;
4.    Determinazione delle principali criticità nei diversi tratti funzionali;
5.    Analisi e verifica delle sezioni di deflusso esistenti;
6.    Valutazione portate di deflusso con metodo della corrivazione;
7.    Individuazione opere necessarie per il riassetto funzionale del canale Diamante e la soluzione delle criticità individuate.

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